Seleziona una pagina

In Italia, i diritti del lavoratore sono stabiliti dalla Costituzione: quali sono e cosa fare in caso di violazione.

In questo approfondimento torneremo a parlare del mondo del lavoro vedendo nel dettaglio quali sono i diritti del lavoratore e cosa fare in caso di violazione.

Quali sono i diritti del lavoratore

La legislazione del lavoro prevede come principale obiettivo la tutela del lavoratore. Infatti, il legislatore vuole proteggere la posizione del lavoratore, che spesso è compromessa.

Ma quali sono i principali diritti del lavoratore? Eccone alcuni:

  • retribuzione: deve essere proporzionale alla quantità e qualità del lavoro e sufficiente a garantire a sé e alla famiglia una vita dignitosa;
  • orario di lavoro. La durata è fissata per legge in un massimo di 40 ore settimanali. Di solito le ore in più sono considerate un lavoro supplementare
  • riposo settimanale: il lavoratore ha diritto, ogni sette giorni, ad un periodo di riposo di almeno 24 ore consecutive
  • ferie e festività: in genere sono fissate dalla legge e dai CCNL.  Ogni lavoratore ha diritto ad un periodo annuale di ferie retribuite non inferiore a 4 settimane.
  • in occasione di matrimonio avente validità civile, il lavoratore ha diritto ad un congedo retribuito, la cui durata generalmente è stabilita in 15 giorni (di calendario).
  • maternità/paternità: sono previste varie forme di tutela per la lavoratrice madre dall’inizio della gestazione fino al compimento di un anno del bambino.
  • malattie e infortuni sul lavoro/malattie professionali: in caso di malattia o infortunio sul lavoro deve essere assicurata al lavoratore la conservazione del posto di lavoro per il tempo fissato dai sindacati.
  •  sicurezza sul lavoro: il datore di lavoro deve adottare i provvedimenti necessari per tutelare la salute e l’integrità fisica del lavoratore.

Violazioni dei diritti del lavoratore: cosa fare?

Non sempre, purtroppo i diritti del lavoratore vengono rispettati dai datori di lavoro. Questo accade ad esempio nel caso del lavoro a nero, ossia quando un’attività viene fatta svolgere in assenza di un regolare contratto di lavoro che possa tuteli il lavoratore. Esiste poi il caso del lavoro grigio, meno noto ma non meno diffuso. Si parla di lavoro grigio quando l’orario effettivo di lavoro è maggiore rispetto a quello previsto da contratto o quando l’inquadramento contrattuale è inferiore rispetto a quelle che sono le effettive specializzazioni del lavoratore. Anche i fuori busta, ossia il pagamento di parte dello stipendio in contanti, rientrano nella casistica del lavoro grigio. Anche le irregolarità sulle norme di sicurezza e sulla previdenza rappresentano una violazione dei diritti del lavoratore. Questo accade quando non sono rispettate le norme di sicurezza sul posto di lavoro, quando non vengono pagate le ferie o quando, ad esempio, non vengono pagati i contributi al lavoratore.

Ma cosa fare in caso di violazione dei diritti? Il consiglio è quello di rivolgersi ad un legale in grado di tutelare e far valere i diritti. Si tratta ovviamente di un campo particolarmente delicato e la paura è generalmente quella di perdere il posto di lavoro e lo stipendio. Questa paura spinge il lavoratore a non tutelarsi e ad accettare passivamente la situazione, assumendosi così grandi rischi. Un lavoratore non tutelato da contratto, ad esempio, può essere licenziato da un giorno all’altro senza conseguenza alcuna.

Se hai bisogno di maggiori informazioni su quali sono i principali diritti del lavoratore, rivolgiti allo Studio Legale dell’Avv. Iannotta